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Due cosine rapide

Voglio scrivere un paio di riflessioni ma senza perderci troppo tempo: perdonatemi quindi se non partirò, come mio solito, dagli incunaboli ma mi limiterò al concetto immediato che voglio sottolineare. Qualche anno fa lessi “Miserie della storiografia” di Popper: mi colpì per la banalità dei concetti espressi e per una certa “furbizia” ideologica che non trovai intellettualmente corretta. Parlandone con un mio amico (INTJ) mi disse che se Popper è così famoso non può aver scritto delle sciocchezze, ergo le avevo scritte io. Vabbè, questo è la solita fiducia cieca nell’autorità (e sfiducia nei miei confronti): seccante ma ci sono abituato. Comunque mi rimase l’idea di leggere altro per avere una verifica. Da una settimana circa ho finito “La libertà è più importante dell’uguaglianza” sempre di Popper: scelto a caso (mi piaceva il titolo) si è rivelato essere una raccolta non troppo ampia di suoi pensieri provenienti da più opere. Ebbene la mia sensazione è stata confermata: Popper s...

Libri che leggo

In verità pensavo che sarei stato in grado di aggiornare questo ghiribizzo un po’ più spesso: sfortunatamente il sapere di passare da una dozzina a zero lettori ha comunque penalizzato la mia (scarsa) buona volontà. È vero che scrivo questi pezzi soprattutto per me stesso, per aiutarmi a memorizzare e quindi assimilare le nuove idee in cui mi imbatto: l’esporle in maniera da farle capire anche a chi non ha letto ciò che ho letto io era un utile stratagemma per riorganizzare l’informazione dentro di me, di comprenderla meglio e magari in maniera più personale. Da questo punto di vista il pezzo odierno non mi sarà particolarmente utile dato che voglio semplicemente elencare i libri che sto leggendo adesso e quelli che ho finito di leggere in tardo autunno e inverno. È un punto della situazione che voglio fare a me stesso e che, spero, potrebbe motivarmi a scrivere successivi approfondimenti specifici. Terminati ad Aprile 2025: - “Il cervello del presidente è scomparso” di John Scal...

Sicurezze effimere

Col bel tempo, stranamente, leggo di più. Sono andato avanti in “Fuga dalla libertà” di Fromm e ho trovato un paio di paginette molto interessanti. Da qualche anno (2/3 ?) mi sto interessando al fenomeno della solitudine dell’uomo moderno legata al suo individualismo: tracce di queste mie riflessioni si trovano nella mia Epitome (v. L’Epitome ) al sottocapitolo 3.9 “Il sentiero del gregge”. Questo libro, scelto a caso e comprato a una bancherella, va proprio a soddisfare questo mio interesse. Essenzialmente si concentra sullo scambio fra la libertà del mondo occidentale moderno e l’ansia provocata da una società in cui tutti sono contro tutti. Nelle paginette in questione invece Fromm affronta anche altri aspetti della problematica. Innanzi tutto i rapporti fra le persone nella società seguono le leggi del mercato: dominano quindi manipolazione e strumentalizzazione. Oppure vi è il rapporto fra cliente e commerciante o quello fra datore di lavoro e operai: tutte queste parti cerc...

La libertà apparente

Ieri, due tre giorni fa, bo, volevo scrivere di Fromm ma poi non ne ho fatto di niente… Oggi però, nonostante mi faccia una fatica incredibile, voglio buttare giù almeno due o tre cosette… Ho iniziato il capitolo quarto, intitolato “I due aspetti della libertà per l’uomo moderno”, di “Fuga dalla libertà”: finalmente il saggio entra nel vivo. In effetti i tre capitoli precedenti si possono considerare di introduzione al suo argomento principale. Le religioni riformate, luterane e calviniste, hanno operato un cambiamento (chiaramente attraverso i secoli) nella psiche dei fedeli. Provo a farne una “mia” sintesi: uno dei principali bisogni psicologici dell’uomo è quello di sicurezza. Sicurezza in senso lato: non solo fisica dalle avversità della natura o degli altri uomini ma anche più profonda, psicologica. Sicurezza che si traduce nel bisogno di sentirsi nel giusto, di non sprecare la propria vita e nel rendere almeno accettabile l’idea della propria morte. Nel medioevo tutti ques...

L’ambasciatore dice...

Ieri ero incerto se scrivere di Fromm o di un video intervista all’ambasciatore russo in Italia: alla fine non ho scritto nessuno dei due pezzi! Oggi invece ho deciso di scrivere di entrambi in due articoli separati di cui questo, come si intuisce dal titolo, è dedicato all’intervista… Là intervista è questa: L' Ambasciatore russo Alexey Paramonov analizza il mutato quadro politico internazionale dal canale YouTube Visione TV Per motivi di spazio e tempo mi limito a segnalare gli spunti che mi hanno colpito. - L’intervistatore gli ha chiesto come mai l’Europa (UE) oggi non ha ancora accettato la politica distensiva degli USA verso la Russia e, anzi, alza i toni belligeranti. Questa è un po’ la domanda che mi sono posto nel mio blog dedicato all’attualità nel pezzo Chi comanda in Europa? La sua risposta è che sono al comando le élite politiche sostenute dal partito democratico statunitense: negli USA hanno vinto i repubblicani ma in Europa sono rimaste al potere queste. ...

Il ritorno di Jung

Nel corso del 2024 non ho letto molto, soprattutto intendo libri impegnativi, per cause sostanzialmente ambientali che non starò a spiegare. Questo anno però spero di poter dedicare più tempo alla lettura e, magari, perfino recuperare un po’ del ritardo accumulato. Oggi ho ripreso in mano “Tipi psicologici” di Jung che, essendo molto impegnativo, era rimasto decisamente indietro. Confermo l’opinione che avevo già maturato nel corso della lettura dei primi capitoli: il libro è strutturato male. Nella prima parte fa tutta una profonda e accurata panoramica di come i tipi psicologici erano visti in passato (magari senza conoscere cosa fosse la psicologia) oppure da altri studiosi suoi contemporanei. Tutto questo confrontandolo con la sua teoria che però non ha ancora enunciato organicamente e che quindi è conosciuta solo al lettore che magari abbia letto le sue opere precedenti. Io un minimo mi ci raccapezzavo conoscendo i tipi MBTI che, appunto, sono basati sul lavoro di Jung. Fina...

La congiura di Catilina

Qualche giorno fa ho terminato di leggere “La congiura di Catilina” di Sallustio. Ci tenevo perché era un libro che interessava molto a mio zio e che stava rileggendo per l’ennesima volta quando morì. Probabilmente le mie aspettative erano un po’ troppo alte: sicuramente lo stile (anche tradotto) di Sallustio è notevole ma quando si arriva ai fatti veri e propri si intuisce che l’autore ne dà una descrizione di parte. Leggendo fra le note si scopre infatti che probabilmente sia Crasso che Cesare furono, almeno parzialmente, implicati nella vicenda (Marco Antonio invece era amico di Catilina e non sentendosela di comandare l’esercito contro di lui, si dette malato e il comando passò a un suo luogotenente) ma entrambi alla resa dei conti se ne tennero fuori. Quando Sallustio descrive qualche episodio che avrebbe potuto coinvolgerli (soprattutto Cesare in verità) si percepiscono le sue omissioni. Non so, forse mi sono fatto influenzare dalle note e dai ricordi di ciò che mi disse mio ...