Finalità del blog
Quando decisi, dopo la prima censura, di scrivere meno pezzi sul vecchio blog (v. Da qui) smisi di pubblicare i commenti su ciò che leggevo.
"Rendendomi però conto dell'utilità di riflettere sui concetti in cui mi imbattevo decisi di annotarmi i miei pensieri su dei quadernoni: mi sembrava un buon compromesso fra accessibilità e utilità. Così effettivamente feci e, a distanza di svariati mesi, ho tratto una conclusione importante: è vero che sui quadernoni annoto più dettagli e più rapidamente (dato che scrivendo per me non ho da spiegarne il contesto) ma contemporaneamente non dovendo cercare di "digerire" i concetti ci rifletto meno di prima: riflettendoci meno ricordo anche meno.
Ora, siccome il mio obiettivo è imparare da ciò che leggo, mi sono reso conto che la maniera più facile per farlo è scriverne come facevo prima: riassumere cioè le idee principali che mi colpiscono semplificandole e rendendole accessibili anche a chi non sa il contesto in cui nascono tali pensieri.
Ecco quindi che l'idea di questo blog sarà semplicemente quella di scrivere di ciò che leggo: non farò escursioni nell'attualità, nelle mie vicissitudini quotidiane, aneddoti, facezie varie etc.
È probabile che, specialmente per l'attualità, inizierò a tenere altri blog tematici ma ancora devo scegliere la piattaforma dove farlo: in realtà il problema della censura è pervasivo perché politico e quindi non lo risolvo scegliendo di usare un servizio di blogging invece che un altro: siccome però scrivere di attualità è dove si rischia di essere censurati voglio usare una piattaforma isolata dalle altre in maniera da evitare possibili ripercussioni su ciò che scriverò qui e al mio vecchio blog.
Siccome questo blog sarà essenzialmente per me, uno strumento per aiutarmi a memorizzare i concetti più importanti che leggo, non cercherò assolutamente di abbellirlo con gadgets, plugins, foto o altro. I pochi interessati qui troveranno solamente le mie idee. Non tenterò neppure di dare la caccia a lettori che, comunque, non esistono.
Ora avrei un po' di arretrati da smaltire ma non voglio darmi regole: scriverò si cosa mi sento di scrivere, magari alternando pezzi più leggeri ad altri più impegnativi, ma non ne sono sicuro.
"Rendendomi però conto dell'utilità di riflettere sui concetti in cui mi imbattevo decisi di annotarmi i miei pensieri su dei quadernoni: mi sembrava un buon compromesso fra accessibilità e utilità. Così effettivamente feci e, a distanza di svariati mesi, ho tratto una conclusione importante: è vero che sui quadernoni annoto più dettagli e più rapidamente (dato che scrivendo per me non ho da spiegarne il contesto) ma contemporaneamente non dovendo cercare di "digerire" i concetti ci rifletto meno di prima: riflettendoci meno ricordo anche meno.
Ora, siccome il mio obiettivo è imparare da ciò che leggo, mi sono reso conto che la maniera più facile per farlo è scriverne come facevo prima: riassumere cioè le idee principali che mi colpiscono semplificandole e rendendole accessibili anche a chi non sa il contesto in cui nascono tali pensieri.
Ecco quindi che l'idea di questo blog sarà semplicemente quella di scrivere di ciò che leggo: non farò escursioni nell'attualità, nelle mie vicissitudini quotidiane, aneddoti, facezie varie etc.
È probabile che, specialmente per l'attualità, inizierò a tenere altri blog tematici ma ancora devo scegliere la piattaforma dove farlo: in realtà il problema della censura è pervasivo perché politico e quindi non lo risolvo scegliendo di usare un servizio di blogging invece che un altro: siccome però scrivere di attualità è dove si rischia di essere censurati voglio usare una piattaforma isolata dalle altre in maniera da evitare possibili ripercussioni su ciò che scriverò qui e al mio vecchio blog.
Siccome questo blog sarà essenzialmente per me, uno strumento per aiutarmi a memorizzare i concetti più importanti che leggo, non cercherò assolutamente di abbellirlo con gadgets, plugins, foto o altro. I pochi interessati qui troveranno solamente le mie idee. Non tenterò neppure di dare la caccia a lettori che, comunque, non esistono.
Ora avrei un po' di arretrati da smaltire ma non voglio darmi regole: scriverò si cosa mi sento di scrivere, magari alternando pezzi più leggeri ad altri più impegnativi, ma non ne sono sicuro.
Vi prego, quando sarà il momento, di informarmi su quanto aprirete.
RispondiEliminaGrazie.
In pratica devo solo mettere in rete il backup del mio vecchio blog: non ho intenzione di perdere tempo a migliorarne la grafica o cose del genere...
EliminaAncora peggio che politico: è sociale, antropologico, psicologico.
RispondiEliminaGregarietà, faziosità, soppressione della critica, dei disadeguanti, gli ego fragili e ipertrofici si beano di tutto ciò.
Sì, problema "politico" è una semplificazione...
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