Il ritorno di Jung

Nel corso del 2024 non ho letto molto, soprattutto intendo libri impegnativi, per cause sostanzialmente ambientali che non starò a spiegare. Questo anno però spero di poter dedicare più tempo alla lettura e, magari, perfino recuperare un po’ del ritardo accumulato.

Oggi ho ripreso in mano “Tipi psicologici” di Jung che, essendo molto impegnativo, era rimasto decisamente indietro.
Confermo l’opinione che avevo già maturato nel corso della lettura dei primi capitoli: il libro è strutturato male.
Nella prima parte fa tutta una profonda e accurata panoramica di come i tipi psicologici erano visti in passato (magari senza conoscere cosa fosse la psicologia) oppure da altri studiosi suoi contemporanei. Tutto questo confrontandolo con la sua teoria che però non ha ancora enunciato organicamente e che quindi è conosciuta solo al lettore che magari abbia letto le sue opere precedenti. Io un minimo mi ci raccapezzavo conoscendo i tipi MBTI che, appunto, sono basati sul lavoro di Jung.

Finalmente a pagina 300 e rotti ho iniziato un capitolo intitolato “I tipi psicologici” in cui Jung si decide a spiegare la propria teoria! A saperlo prima avrei potuto saltare le 300 pagine iniziali e cominciare la lettura da qui…

Comunque oggi ho già scoperto un elemento interessante che mi ha portato a intuire una caratteristica del sistema MBTI che non ero riuscito a capire e, anzi, ad andare un po’ oltre di essa.
Dimenticavo di ricordare che ho iniziato a leggere questo libro di Jung proprio nell’ottica di comprendere meglio la tipologia MBTI…

Una “stranezza” del sistema MBTI è l’alternanza estroverso/introverso o introverso/estroverso delle quattro funzioni psicologiche.
Ebbene ho scoperto che tutto questo deriva dalla teoria dell’inconscio di Jung che più che in contrapposizione con il conscio (come secondo Freud) ne è di integrazione: se il conscio si concentrerà su una certa sfera di attività, l’inconscio spingerà su quelle rimaste fuori.
Poi, anche fra per Jung vi può essere conflitto fra conscio e inconscio ma solo quando il conscio eccede nel focalizzarsi sui suoi interessi non lasciando spazio alle pulsioni provenienti dall’inconscio: in questi casi l’inconscio insorge alterando le decisioni consce o provocando malattie psichiche.
Poi, nel capitolo che sto leggendo Jung sta spiegando il funzionamento dell’inconscio dell’estroverso, le pulsioni dell’inconscio assumono una forma tipica dell’introverso perché, per definizione, si rivolgono a una sfera di interessi che sono caratteristici dell’introverso.

L’alternanza introverso/estroverso del sistema MBTI è quindi leggermente fuorviante in quanto, secondo Jung, è essenzialmente conscio/inconscio dove nell’estroverso l’inconscio porta a far assumere atteggiamenti introversi mentre nell’introverso è il contrario.

Poi ho dei dubbi su cosa intenda Jung per funzioni che chiaramente non sono le quattro del sistema MBTI ma qualcosa di più ampio: la principale usata dal conscio la secondaria usata dall’inconscio: e quindi due e non quattro.

Comunque sono fiducioso che nel prosieguo si chiariranno anche questi dettagli.

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